16 Ottobre, ormai è ufficiale il ritorno della Riscossione.
Ci abbiamo sperato fino all’ultimo, ma non c’è stato nulla da fare: il 16 Ottobre riparte la Riscossione, e con essa tutte le cartelle esattoriali rimaste “congelate” durante il Lockdown Fiscale.
Agenzia delle Entrate rimane ferma sulla propria posizione, annunciando che non ci saranno slittamenti, proroghe o sconti.
Non c’è più scampo adesso, è arrivato il momento di pagare, e il prezzo da pagare è davvero caro.
Il Ritorno della Riscossione: in arrivo milioni di cartelle esattoriali
Il Fisco si prepara ad inviare circa 10 milioni di sole cartelle esattoriali, accertamenti esecutivi, accertamenti doganali e ingiunzioni fiscali ai contribuenti.
Gli imprenditori italiani, il cuore pulsante del nostro paese, si preparano ad affrontare il peggiore disastro economico degli ultimi anni.
Nel frattempo i casi di Covid aumentano, lo stato d’emergenza è stato prolungato, e l’Economia italiana non fa altro che rallentare.
Soltanto il Fisco, con la sua folle corsa, sembra rimanere immune a tutto questo, nonostante il periodo oscuro che stiamo vivendo tutti quanti.
Ricordiamoci che, con il Decreto Agosto, abbiamo assistito ad un rinvio di 1 mese e mezzo per quanto riguarda i termini di sospensione dei pagamenti (prima era il 31 Agosto).
Una misura assolutamente necessaria e che ha evitato, in maniera momentanea, un bagno di sangue.
La situazione non è di certo migliorata, anzi. Ma il disastro è stato semplicemente rinviato.
La Riscossione torna, è ufficiale: arrivano le cartelle! La conferma del Ministro Gualtieri
“Abbiamo detto all’Agenzia delle Entrate che adesso bisogna ripartire con grande gradualità, aggiungendo che noi abbiamo rinviato molte tasse e abbiamo anche sospeso per parecchi mesi tutte le cartelle“.
Queste le parole del Ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri, che ha confermato quindi l’invio “graduale” della Riscossione a Rainews 24.
Lo stesso Ministro Gualtieri, intervenendo a TGcom24, ha affermato:
“Non dico parole di rassicurazione su un nuovo rinvio dei pagamenti fiscali e delle cartelle esattoriali, perché sarei un imbonitore“.
E ancora, intervenendo a “Il Giornale” ha aggiunto: “Siamo stati fra i governi che più hanno dilazionato i pagamenti, ma adesso abbiamo detto all’Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire“.
Un momento davvero drammatico per il nostro paese, l’inizio di un periodo senza precedenti.
Nonostante questo, lo Stato si prepara a fare cassa, “affamato” dagli 8 mesi di digiuno.
“Imposte dovute e Accertamenti degli anni passati“.
Con questa frase il Ministro sembra “giustificare” gli oltre 10 milioni di Atti (Pignoramenti, Ipoteche e Intimazioni di Pagamento) e Cartelle Esattoriali che dal prossimo 16 Ottobre busseranno alle porte degli Imprenditori Italiani.
“Credo sia impossibile, al giorno d’oggi, riuscire a non ‘annegare‘ dinanzi una così dirompente e cieca azione del Fisco“.
“Come si può pensare – afferma il Difensore Patrimoniale Carlo Carmine – di aggredire così tanti imprenditori italiani già provati dalla crisi causata dal Covid, con Intimazioni di Pagamento, Ipoteche e Pignoramenti in un momento ancora così delicato per l’Economia del Paese”.
Abbiamo avuto modo di discuterne durante la serata del Tax Show Live, il 1° Programma Web fatto da Imprenditori per Imprenditori, in onda ogni lunedì alle 20:30.
Ormai niente è più certo, e gli imprenditori, di fronte a tutto questo, devono fare delle scelte dolorosissime per non perdere la propria attività e i propri dipendenti.
Quando si tratta di Fisco, però, la scelta migliore è sempre e solo una: agire in maniera tempestiva, prima che sia troppo tardi.
Rimane della stessa idea Carlo Carmine, Speaker internazionale, autore Best Seller Amazon, Difensore Patrimoniale e Presidente di CFC Group:
“A poco servono, a mio avviso, le rassicurazioni circa un’azione di recupero graduale perché una cosa è certa: i debiti superiori a 100 mila euro saranno nell’occhio del ciclone perché più aggredibili nell’immediato. Il mio consiglio è correre ai ripari e, per quanto possibile, giocare d’anticipo“.
Un vecchio film americano si intitola “Ilpostino suona sempre due volte”. Ma, in tempi di Coronavirus, anche quando si tratta di notifica delle raccomandate fiscali il postino può rifiutarsi di suonare .
Ligio alle regole di ‘distanza sociale’, il postino può infatti lasciarti la raccomandata fuori dalla porta o nel cortile del palazzo (magari senza nemmeno suonare). E, in virtù delle nuove norme ‘anti-contagio’, la notifica delle raccomandate fiscali risulterà comunque avvenuta e perfezionata.
Il Covid-19 fa paura, ma ancora di più le nuove norme di notifica delle raccomandate fiscali con acquiescenza “sulla parola” del dipendente postale, senza possibilità di appello.
Ecco un’altra delle insidie che si nascondono tra le pieghe del Decreto ‘Cura Italia’, sempre più “pro Fisco” e contro gli interessi dei contribuenti. In particolare, contro i tantissimi imprenditori che – al momento della ripresa – diventeranno bersaglio di ex Equitalia e Agenzia delle Entrate per atti mai ricevuti.
Per questo, è importante anticipare i tempi e cominciare dal risolvere i problemi col Fisco preesistenti al Coronavirus. I prossimi due mesi saranno determinanti per te: liberarsi dai “vecchi” debiti, significherà ripartire concentrandoti solo sul tuo business, investendo sulla rinascita della tua attività.
Puoi richiedere una consulenza anche adesso e gettare le fondamenta di una ripresa che dipende da ciò che fai adesso (e senza muoverti da casa). I nostri avvocati sono a tua disposizione per consulenze a distanza, tramite Skype o WhatsApp, con la qualità e la competenza di empre.
In questo momento Piazza Affari perde il 7%. L’Italia che produce è bloccata, con interi settori in ginocchio. Intanto il Consiglio dei Ministri è riunito a Palazzo Chigi per l’approvazione del Maxi Decreto “salva-economia”, atteso nelle prossime ore. E il premier, Giuseppe Conte, esorta il Paese: “Questo è il momento dei sacrifici e delle scelte responsabili”.
Maxi Decreto: la bozza
La bozza del Maxi Decreto prevede uno stanziamento di 20 miliardi per famiglie, imprese, lavoratori dipendenti, liberi professioni e autonomi. Ma anche contributi per il sistema sanitario e la Protezione Civile.
Tra gli interventi più attesi:
allargamento della Cassa Integrazione a tutte le imprese, anche con meno di 5 dipendenti;
sussidi a lavoratori autonomi, co.co.co, liberi professionisti e partite Iva che hanno visto contrarsi (o bloccarsi) l’attività professionale;
sospensione dei mutui sulla prima casa;
sospensione di tasse e contributi previdenziali.
Per far fronte all’emergenza Coronavirus, da qualche giorno anche ex Equitalia e Agenzia delle Entrate hanno sospeso tutte le attività, dagli accertamenti fiscali all’invio di cartelle esattoriali e atti esecutivi.
Tuttavia, questo non significa che le problematiche emerse prima dell’emergenza siano risolte. Anzi, metterle da parte significherebbe trovarsi in difficoltà proprio nel momento della ripresa.
Pertanto, comincia ora a pianificare una strategia per:
analizzare e risolvere le situazioni problematiche col Fisco;
difendere il tuo patrimonio personale e aziendale;
ripartire più forte di prima, con un’attività sana senza debiti fiscali.
In Italia aumentano i contagi, ma anche le guarigioni. Lo stesso vale per la nostra economia: siamo fermi, ma la ripresa ci sarà. E, per questo, non dobbiamo farci cogliere impreparati quando tutto ripartirà.
Coronavirus e imprese si trovano a “convivere”, perché l’economia non può fermarsi. E gli imprenditori hanno il dovere di restare lucidi e guardare al futuro, quando l’emergenza sarà finita.
Da ieri mattina l’Italia è blindata. Sono chiuse tutte le attività commerciali ad accezione dei servizi di prima necessità come farmacie e parafarmacie, supermercati alimentari, banche e uffici postali. E, entro stasera, dovrebbe arrivare l’atteso Decreto Salva-Economia.
Uno scenario di “guerra” in cui tutti noi siamo chiamati a combattere. La nostra riflessione, non essendo sanitari, è rivolta pertanto all’economia e a ciò di cui abbiamo più bisogno.
Coronavirus e imprese: cosa fare adesso
A te che sei un imprenditore, voglio dare alcuni spunti per affrontare questo momento con lucidità, pensando al futuro. Perché la ripresa non sarà immediata e devi gestire al meglio la situazione già da ora:
utilizza in modo oculato la liquidità a tua disposizione. Non pagare i fornitori (o pagarli in ritardo) potrebbe innescare una pericolosa reazione a catena che si ripercuoterebbe su tutto il sistema
proteggi chi lavora con te attraverso lo smartworking (ove possibile), perché le persone sono la tua risorsa più importante e saranno conte al momento della ripresa
ottimizza i costi, rivedendo eventuali ordini effettuati in precedenza e cautelandoti negli investimenti
Ma, soprattutto, oggi più che mai è importante guardare al futuro e difendersi con decisione dagli attacchi di ex Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate.
Impugna oggi cartelle esattoriali, pignoramenti, ipoteche, avvisi di accertamento: quello che fai oggi per liberarti dai debiti col Fisco, sarà fondamentale per quando lo stato d’emergenza sarà finito e tutto riprenderà come prima. E la tua azienda dovrà essere in prima linea, ripartendo con nuovo slancio.
Inizia richiedendo adesso una verifica della tua situazione, anche se stai rateizzando o sei in difficoltà con le rate della Rottamazione Ter. Tra Coronavirus e imprese in difficoltà, i nostri avvocati sono a tua disposizione. Oggi anche tramite Skype e WhatsApp. Perché vogliamo che tu resti a casa, mentre noi ci occupiamo di te con la competenza e l’impegno di sempre.
I danni economici del Coronavirus sono ormai incalcolabili.
E sono gli economisti di Capital Economics a lanciare l’allarme: i danni economici del Coronavirus potrebbero essere paragonabili a quelli della crisi finanziaria del 2008.
Il nostro paese, ora zona rossa da Nord a Sud, sta già pagando le conseguenze di quella che si sta configurando come una pandemia. In particolare, a soffrire maggiormente sono il manifatturiero tessile (legato alla moda), i trasporti (e quindi la movimentazione delle merci), il turismo e l’agroalimentare. Tutti fiori all’occhiello del Made i Italy.
Confcommercio fa sapere che, qualora l’emergenza si prolungasse fino a maggio, ad oggi si stimano danni tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Mentre il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, prevede una riduzione del PIL annuo dello 0,2%.
A ciò si aggiungono i dati di Confturismo che parla di 22 milioni di turisti in meno nei prossimi tre mesi. Ma c’è di più: qualora la situazione non si risolvesse entro l’anno, l’Italia vedrebbe un’azienda su 10 a rischio. Intanto le borse crollano e lo Spread si impenna.
Una situazione che sta preoccupando fortemente imprenditori e professionisti. Da un lato, le aziende stanno facendo i conti con rallentamenti della produzione e riduzione degli orari di lavoro. Dall’altro, oltre 1 milione e 400 mila liberi professionisti sono (o stanno) per andare in crisi, non potendo più esercitare come prima.
Danni economici Coronavirus: il nuovo decreto
Il Governo, pertanto, sta ultimando provvedimenti importanti per arginare i danni economici del Coronavirus. Tra le priorità del Governo:
la tutela di imprese e lavoratoricon maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali e la copertura delle realtà che non possono ricorrere alla Cassa integrazione in deroga;
per quanto riguarda prestiti alle imprese, è al vaglio il rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI;
a sostegno di autonomi e partite Iva potrebbe essere estesa la sospensione di tasse e contributi, garantendo inoltre indennizzi a chi ha perso fette importanti di fatturato.
“Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani devono essere responsabili”. Queste le parole del premier Conte che richiama tutti alla massima attenzione.
Tu, però, hai una responsabilità in più. Difenderti dall’Agenzia delle Entrate (Avvisi di Accertamento) e da ex Equitalia (ipoteche, pignoramenti, ecc.) proprio adesso, senza muoverti da casa grazie a servizi legali da remoto tramite Skype e WhatsApp.
Un ricorso avviato oggi può metterti al riparo da battute d’arresto che non potrai permetterti quando l’emergenza sarà finita e il tuo business dovrà ripartire.
Qualora sorgano sospetti di incongruenza tra i redditi dichiarati e il tuo tenore di vita, il Fisco potrebbe “spiarti” attraverso i social. Un modo perraccogliere le prove della tua presunta “malafede” fiscale che sta prendendo piede anche in Italia.
L’utilizzo dei social è già prassi consolidata in molti paesi, a partire dalla vicina Francia. E oggi il pericolo di un “Grande Fratello Fiscale” si fa sempre più pressante anche nel nostro paese. Guerra aperta, quindi, ai profili social, da Facebook a Instagram.
A tal proposito, esiste una circolare della Guardia di Finanza (la n.1/2018 del 2017) in cui viene specificata la possibilità di usare i social per “acquisire ogni utile elemento di conoscenza sul contribuente da sottoporre a controllo e sull’attività da questi esercitata”.
Ma, con le armi della Legge, puoi continuare a difenderti.Sono tantissimi i vizi di procedura e di notifica contenuti negli atti emessi dal Fisco. E, “nero su bianco”, annullano cartelle esattoriali, ipoteche, pignoramenti, intimazioni di pagamento, ecc.
Parliamo di errori che, fino a prova contraria prodotta dall’ente riscossore, mettono in discussione l’atto. E, ogni giorno, si susseguono sentenze di annullamento emesse dai Giudici di tutta Italia.
Il 2020 si apre con l’invio di oltre 300 mila atti esecutivi da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. In particolare, protagonisti di ogni fine e inizio d’anno sono gli avvisi di accertamento.
Per questo, Giovedì 16 Gennaio, Carlo Carmine e l’Avv. Simone Forte saranno in diretta con un Webinar Gratuito alle ore 13.00.
Incentrato sulle ultime novità in tema di avvisi di accertamento e annullamento del debito con ex Equitalia, il webinar ti permetterà di scoprire:
come annullare il debito con il Fisco
cosa fare se ricevi un avviso di accertamento di ex Equitalia
quali strategie annullano cartelle esattoriali, ipoteche, pignoramenti e intimazioni di pagamento
come tu stesso puoi identificare vizi di forma e notifica negli atti emessi da ex Equitalia
A ciò si aggiungono le novità del Decreto Fiscale che vorrebbe “in manette” chi ha problemi con il Fisco, senza distinguere tra evasori e persone veramente in difficoltà con il pagamento delle tasse. Ma anche tu puoi tutelarti “in punta di diritto” con sentenze emanate dai Tribunali di tutta Italia.
Per molti imprenditori e professionisti, infatti, i postumi della crisi economica si fanno ancora sentire. In tanti hanno aderito alla Rottamazione Ter ma, non essendo riusciti a pagare la prima rata, ora temono per il loro futuro e quello delle loro famiglie. E, in queste ore, imprenditori e professionisti sono alle prese con avvisi di accertamento, cartelle esattoriali, pignoramenti e intimazioni di pagamento.
Per questo è importante seguire il Webinar Gratuito di Giovedì 16 Gennaio a partire dalle ore 13.00.
Una diretta da non perdere, ricco di informazioni su come difendersi dalle “aggressioni” di ex Equitalia. Carlo Carlo Carmine e Simone Forte risponderanno, inoltre, alle domande del pubblico:
Dal 7 gennaio saranno in tantissimi a ricevere cartelle esattoriali, intimazioni di pagamento, ipoteche e pignoramenti.
Durante le festività, infatti, ex Equitalia ha “congelato” circa 300 mila atti esecutivi destinati a imprenditori e professionisti italiani. Un “regalo di Natale” destinato però a durare ben poco…
Tra gli atti più temuti, le intimazioni di pagamento possono davvero gettare nel panico. A fronte di un debito non pagato, ex Equitalia ti dà 5 giorni di tempo per regolarizzare la tua posizione. E, se non puoi pagare, ecco scattare il recupero forzoso del credito attraverso vere e proprie “aggressioni” ai tuoi beni (compresa la prima casa!).
Ma non tutti sanno che oggi è possibile difendersi da ex Equitalia avvalendosi della Legge. Innanzitutto perché, nonostante la “stretta” del Decreto Fiscale, i Giudici restano dalla parte di chi lavora onestamente nel nostro paese.
Sono tantissimi i vizi di forma e di procedura che annullano le intimazioni di pagamento, cancellando il debito. A provarlo sono i tanti casi di contenzioso tributario che, quotidianamente, si chiudono con la vittoria del contribuente. E arrivano spesso in Cassazione.
Ti faccio un esempio.
Se l’intimazione di pagamento si riferisce a un debito più vecchio di 5 anni, l’atto è nullo.
Lo stesso, se fa riferimento a cartelle notificate meno di 12 mesi prima.
Noi di CFC Garanti del Contribuente, da oltre 16 anni, ci battiamo proprio per questo: far valere i diritti di tutti quegli imprenditori e professionisti che fanno crescere il nostro paese, nonostante la pressione fiscale e i postumi di una crisi economica che ha messo in ginocchio famiglie e imprese.
Quindi, se hai ricevuto un’intimazione di pagamento, non perdere tempo e fai analizzare la tua situazione da un legale esperto.
Ma ricorda: dal momento della notifica, hai 20 giorni di tempo per impugnare l’intimazione e annullarla!
In queste ore crescono le preoccupazioni di imprenditori e professionisti, ora più che mai nel mirino di ex Equitalia. Per rispondere a tutti i tuoi dubbi, mercoledì 30 Ottobre Carlo Carmine e l’Avv. Simone Forte saranno in diretta con un webinar gratuito dalle ore 13.00.
Già da qualche giorno ex Equitalia ha “dichiarato guerra” ai contribuenti al fine di recuperare 9 miliardi di euro entro fine anno. Questo significa prepararsi a una pioggia di cartelle esattoriali, ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi. A ciò si aggiungono le novità del Decreto Fiscale appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 27 Ottobre 2019. Innanzitutto l’inasprimento delle misure contro l’evasione fiscale, arrivando al carcere fino a 8 anni. Questo senza fare alcuna distinzione tra chi davvero evade e chi non può pagare le tasse, trovandosi in difficoltà economica.
Per molti imprenditori e professionisti, infatti, i postumi della crisi economica si fanno ancora sentire. In tanti hanno aderito alla Rottamazione Ter per prendere un po’ di respiro, consapevoli di non poter pagare. Ma oggi è possibile annullare il debito e risolvere definitivamente. A dirlo sono i Giudici dei Tribunali italiani di ogni ordine e grado.
Per questo è importante seguire il Webinar Gratuito di mercoledì 30 ottobre, dalle ore 13.00 alle 14.00. Durante la diretta verranno affrontati i temi più importanti del momento:
Decreto Fiscale 2020 e debiti con ex Equitalia
vizi di procedura e di notifica che annullano il debito
come cancellare cartelle esattoriali, ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi
Un Webinar Gratuito da non perdere, ricco di informazioni per difendersi dalle “aggressioni” di ex Equitalia avvalendosi della Legge. Perché anche tu puoi risolvere, nonostante il Decreto Fiscale e le azioni esecutive preannunciate da qui a fine anno. Carlo Carlo Carmine e Simone Forte risponderanno, inoltre, in diretta alle domande del pubblico.
Quando un’azienda si trova ad affrontare un fallimento, interviene un curatore fallimentare ed ex Equitalia deve notificare anche a lui eventuali cartelle esattoriali. Gli atti devono necessariamente essere inviati sia all’imprenditore che al curatore fallimentare. In caso contrario il debito si annulla.
Questo è accaduto anche a un imprenditore di Bari. Seppur tornato “in bonis” (cioè avendo pagato tutti i debiti nei confronti dei creditori privilegiati, in primo luogo dipendenti e collaboratori), si è trovato a fare i conti con un’intimazione di pagamento da parte di ex Equitalia.
La cartella esattoriale in questioneera stata notificata al solo Curatore Fallimentare (e non anche all’imprenditore). Ma come ribadito dalla Cassazione, l’esattore deve sempre notificare le cartelle sia al curatore fallimentare che al fallito. Qualora questo non avvenga, si verifica un vizio procedurale che cancella l’intero debito.
A pronunciarsi, lo scorso luglio, è stata la Commissione Tributaria di Bari: l’intimazione di pagamento rivolta all’imprenditore è da ritenersi nulla per vizio procedurale nella notifica della cartella esattoriale.
Anni di crisi economica hanno segnato il nostro paese con una lunga serie di fallimenti: aziende che, soffocate dai debiti, hanno dovuto chiudere e affrontare lunghi percorsi giudiziari, senza contare il numero di persone rimaste senza un lavoro. Ma oggi la Legge tutela chi come te ha attraversato la crisi e ne sta ancora pagando le conseguenze, economiche ed emotive. Per questo noi di CFC Garanti del Contribuente ci teniamo a ricordarti ogni giorno che anche tu puoi far valere i tuoi diritti e risolvere davvero con ex Equitalia.
Annullare il debito è possibile e noi ci battiamo per questo da oltre 15 anni, avvalendoci di oltre 104 avvocati in tutta Italia.
Il presente sito web utilizza cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l’esperienza di uso delle applicazioni online. AccettoPrivacy policy